Per la cultura giuridica delle istituzioni internazionali, laddove non sia presente un contratto normato e ben strutturato esiste il rischio di trovarsi in un rapporto di lavoro che in sostanza sia un rapporto di schiavitù.
Nella società moderna non è necessario fare ricorso a catene, collari di proprietà o marchi sulla pelle del lavoratore; esistono altri strumenti molto più moderni ed efficaci che consentono alle aziende di controllare subdolamente i propri dipendenti. Molte aziende decidono di donare un tablet, un pc, o un telefono cellulare ai propri dipendenti, creando in tal mondo catene virtuali che permettono di avere accesso, in qualsiasi momento, alle attività ed alla geolocalizzazione di questi lavoratori. Oltre che di renderli reperibili per le esigenze del datore di lavoro o dei suoi mandatari, sia con email che con messaggi o telefonate.
Le catene quindi esistono e sono sempre presenti nella nostra giornata lavorativa, sta a noi limitarne l'utilizzo ed il loro raggio di interferenza con la nostra vita quotidiana.
Osserviamo che cosa stabilisce il Jobs Act in materia dei controlli a distanza:
"Le aziende sono libere di assegnare ai propri dipendenti strumenti tecnologici quali tablet, smartphone o pc con l'obbligo di informare come utilizzare tale strumenti e l'obbligo di effettuare controlli, ovviamente nel rispetto della privacy."
Il Governo Renzi, con la cancellazione dei diritti sanciti dalla Legge 300del 1970, per i neoassunti inseriti in questo dittatoriale regime giuridico, definito Jobs Act, ha di fatto reso schiavi i lavoratori nei confronti dei loro datori di lavoro. Quello che un tempo era un assurdo, recentemente è diventato un mezzo di controllo pressoché totale sui lavoratori, che in teoria dovrebbero essere cittadini, non sudditi di un sistema politico sempre più invadente e opprimente.
Ovviamente, gli imprenditori privati, ma anche quelli pubblici, si sentono più forti e quasi sempre cercano di introdurre anche nuove norme nel contratto collettivo di lavoro che regoli ulteriormente a loro favore l'utilizzo delle tecnologie di controllo sui singoli individui e renda sempre più instabile la vita dei loro operai.
A Muggiano, la Fincantieri ha cercato di introdurre normative più restrittive nel contratto dei suoi lavoratori, proponendo l'inserimento di microchip nelle scarpe antifortunistiche dei suoi dipendenti, oltre a cercare di farli lavorare gratis per 30 minuti ogni giorno. Le stesse problematiche sono state poi affrontate in altri cantieri dello stesso gruppo industriale. Gli operai di Fincantieri, a fronte di queste decisioni, hanno scelto di scioperare per una settimana, per respingere queste innovazioni tecnologiche che non sono state applicate.
Purtroppo, alla luce del Jobs Act e di alcune normative recenti, ci rendiamo conto che alcuni aspetti molto negativi dello schiavismo sono già stati re-introdotti: parlo dello sfruttamento che permette, per esempio di pagare un apprendista 3-4 euro all'ora; del precariato che toglie ogni certezza per quello che riguarda il proprio futuro e della mancanza di privacy e libertà; tutti elementi oggi già presenti in una larga parte della classe lavoratrice.
Non sono soltanto i giovani che vedono messa a repentaglio la propria dignità umana e lavorativa; anche ai lavoratori più anziani vedono ridiscutere sempre più spesso i diritti acquisiti e la loro carriera pregressa, sia attraverso leggi che tendono a spostare sempre più in là nel tempo il traguardo della pensione, che con trattamenti economici peggiorativi. Oppure convincendoli della fantastica opportunità che vedono nel subire continue riclassificazioni della loro figura professionale, cosa che puntualmente sta accadendo anche da noi in Rai. Molti lavoratori, ingenuamente, si lasciano tentare dalla falsa opportunità di raggiungere i vertici della classificazione professionale in cambio della rinuncia di indennità acquisite da tempo o di altri vantaggi che da soli permettevano di guadagnare maggiori denari, anche ai livelli inferiori dell'organigramma aziendale.
In sintesi, possiamo dire che dobbiamo stare molto attenti a quello che ci propongono e cercare di monetizzare ogni nuova offerta che potrebbe influire sulla flessibilità della nostra mansione. Per troppo tempo a fronte di sempre una maggiore disponibilità dei lavoratori sono stati negati loro i giusti compensi che ora appaiono essere sempre più lontani.
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