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Lettera all'Assessore ai Trasporti ed alla Mobilità del Comune di Milano Giorgio Goggi

Il 9 febbraio del 2004, ho scritto questa lettera:
Alla cortese attenzione dell'Assessore ai Trasporti ed alla Mobilità del Comune di Milano dott. Giorgio Gaggi
e p.c. al Sindaco di Milano dott. Gabriele Albertini ed ai lavoratori della Rai che quotidianamente sono chiamati a recarsi presso il Centro di Produzione di Milano, anche in orari disagiati, per svolgere mansioni che concorrono ad offrire un inderogabile servizio pubblico a livello locale e nazionale.
Milano, 9 febbraio 2004
Oggetto: i lavoratori della Rai chiedono di poter disporre di parcheggi riservati e gratuiti
Gentile Assessore Giorgio Goggi,
a nome dei lavoratori che fino ad ora hanno sottoscritto la richiesta per poter recarsi sul luogo di lavoro con i propri mezzi di trasporto, non per motivi di comodo, ma per evidenti ragioni di necessità, le chiedo di riesaminare l'eventualità di sottrarre spazi al libero parcheggio e di rivedere l'inaccettabile progetto che vorrebbe portare a compimento entro il corso di questo anno.
I lavoratori della Rai hanno infatti l'esigenza d'usufruire di almeno 400 posti auto riservati e gratuiti, adiacenti all'insediamento produttivo di C.so Sempione e di via Villasanta.
Le inoltro, con codesta lettera, anche la richiesta per ottenere al più presto un incontro che possa far comprendere, a quanti si rivolgono alla Sua persona, che esiste l'effettiva intenzione di continuare a collaborare costruttivamente con quelle categorie di lavoratori che, proprio a causa della peculiarità del servizio svolto, sono anche le stesse che maggiormente si prodigano per promuovere l'immagine del Comune di Milano.
Distinti saluti, Walter Di Marino
Il giorno 3 marzo 2004 ricevo questa risposta dalla Segreteria dell'Assessore:
Oggetto: parcheggi dipendenti RAI.
Gentile Signor Di Marino,
rispondo al Suo fax del 9 febbraio u.s. con l'intento di spiegare le ragioni che hanno indotto l'Amministrazione Comunale di Milano a procedere alla regolamentazione della sosta e nella speranza di rimuovere le residue resistenze a un provvedimento bene accetto ai cittadini milanesi.L'assenza sul territorio di parcheggi privati (palazzi senza box), e la mancanza di una precisa strategia e programmazione da parte delle Amministrazioni che hanno preceduto l'attuale governo della città hanno acuito il problema della sosta, visto che la superficie stradale disponibile non riesce ad ospitare contemporaneamente le 650.000 auto dei residenti e le altre 690.000 che ogni giorno arrivano dall'esterno.
Di fronte a una realtà di così vaste proporzioni, il Comune si è sentito in dovere dì intervenire a protezione dei propri cittadini, che ormai protestavano in maniera sempre più insistita.
Con la regolamentazione della sosta, prevista nel Piano Generale del Traffico Urbano approvato dal Consiglio Comunale nel maggio 2000, si è voluto, pertanto, riconoscere ai residenti (strisce gialle) la precedenza all'uso del territorio, così come previsto dalla legislazione vigente.
In secondo luogo si è inteso raggiungere l'obiettivo della riduzione del traffico privato in favore del trasporta pubblico e poi creare una migliore condizione ambientale attraverso l l'abbattimento delle sostanze nocive sprigionate nell'aria dal gas di scarico dei veicoli.




Sempre lo stesso giorno, il 3 di marzo 2004, ricevo anche questa risposta via fax:
Credo che nessuno passa vantare il diritto di mettere in discussione tali finalità, che l'Amministrazione Comunale ha inteso perseguire attraverso una serie diversificata di provvedimenti.
A quelli più impegnativi dei parcheggi di interscambio, corrispondenza e sotterranei per residenti, inclusi nell'apposito Programma Urbano parcheggi, che ha preso nuovo vigore con le iniziative del Sindaco Commissario, si è accompagnalo il progetto della nuova disciplina della sosta che progressivamente interesserà l'intera superficie inclusa entro la cerchia filoviaria 90-91, la zona San Siro e le aree universitarie di Città Studi, Bovisa e Bicocca.
Mi piace qui ricordare un passaggio dell'intervento del Sindaco Albertini agli Stati Generali della città di Milano del gennaio 2001: "Ogni giorno in città entrano circa 700.000 autovetture, i cui conducenti di notte banno un Sindaco al quale pagano le tasse e di giorno ne hanno un altro, al quale chiedono servizi; strade parcheggi''.
Lo stesso Primo Cittadino ritiene certamente che la mobilità personale sia da tutelare. Però è anche convinto che nelle società moderne in mobilità possa essere organizzata in maniera più responsabile e intelligente.
Desidero sottolineare, a scanso di equivoci, che la legge (Codice della Strada), prevede che nelle zone di particolare rilevanza urbanistica, come lo sono quelle regolamentate, i Comuni hanno facoltà di riservare, con ordinanza del Sindaco, superfici o spazi di sosta. per i veicoli privati dei soli residenti nella zona, a titolo gratuito o oneroso.
A meno di pretendere che Albertini violi per primo il dispositivo di legge, sono dell'avviso che l'istanza presentata non possa trovare favorevole accoglimento.
Lo stesso limite vale per altri lavoratori che svolgono incarichi o mansioni non meno importanti di quelli riconosciuti alla categoria in esame (medici, infermieri, agenti di P.S.. operatori di soccorso avvocati, ecc.).
Ritengo necessaria, da parte di tutti, una doverosa e approfondita riflessione sulle ragioni che stanno alla base dell'azione del Comune di Milano.
Cordiali saluti, Giorgio Goggi

Il giorno 5 marzo 2004 mostro le risposte ricevute ai lavoratori ed  aggiungo queste considerazioni scritte:
Nei giorni scorsi, in riferimento alla petizione che esprimeva la legittima necessità di tutti i lavoratori della Rai di utilizzare spazi gratuiti riservati al parcheggio delle proprie vetture, abbiamo ricevuto le risposte dall'Assessorato alla Viabilità del Comune di Milano che ci nega perfino la disponibilità a ridiscutere una situazione pesantemente gravosa ed assurdamente penalizzante per coloro che sono obbligati all'utilizzo del mezzo privato per forzose ragioni di servizio, per di più pubblico negli orari notturni in cui perfino metropolitane e treni sono fermi.
Come si era tristemente preannunciato da tempo, il progetto del Comune di Milano esiste e procede, purtroppo, incurante delle molte proteste finora espresse, soprattutto dai lavoratori delle fasce di reddito più deboli. Il rischio, oltre a creare disagi di non poco conto a tutti coloro che vivono e lavorano a Milano, è anche quello d'innescare pericolosissimi meccanismi inflazionistici, conferendo un definitivo colpo di grazia a quello che resta del potere d'acquisto delle classi medio-basse.
Il Sindaco di Milano evidentemente ritiene che solo i suoi elettori più facoltosi debbano essere tutelati, preferendo ricorrere alla mercificazione di un diritto legato alla libera circolazione dei singoli individui, anziché attuare politiche concrete contro traffico, inquinamento e degrado della qualità della vita.
Ovviamente, la nostra richiesta non si ferma qui; a breve inoltreremo nuovamente le nostre motivazioni ai responsabili del Comune di Milano ed allo stesso tempo ci muoveremo per ottenere un giusto adeguamento economico, a livello contrattuale, che tenga presente anche degli immancabili aumenti inflazionistici percentuali, provocati da nuove voci di spesa con le quali si dovrà confrontare il lavoratore medio della Rai.
Cosa pensiamo oggi di questa situazione:
A distanza di 14 anni, ci ritroviamo in un contesto pretestuale in cui si palesa ancora di più la volontà del Comune di Milano di fare cassa sulle spalle di chi lavora.Ci sembra inutile puntualizzare che i lavoratori della Rai sono già molto sensibili ai problemi relativi al traffico ed all'inquinamento dell'aria del territorio in cui vivono e aggiungerei che, da quando il costo per parcheggiare un veicolo sul suolo pubblico è diventato la metà del reddito di un giovane apprendista, credo ormai tutti  (politici compresi) siano in grado di comprendere che questo tipo di società e di Amministrazione pubblica sta facendo scelte che potrebbe essere riduttivo definire classiste.
E' perfino superfluo puntualizzare che caserme, ospedali ed altre categorie di lavoratori impegnati nell'espletare pubblici servizi con orari disagiati, a differenza di quanto affermava il Signor Goggi, dispongono già di spazi, destinati ai loro mezzi privati, delimitati da linee gialle o meglio ancora, all'interno di strutture private.
Mi sembra deleterio e sconsiderato proseguire il dialogo con l'attuale Amministrazione poiché, come abbiamo visto, i politici sanno soltanto scaricare le loro responsabilità su chi li ha preceduti e negare l'evidenza dei fatti. Se un assessore ai Trasporti non sa che dopo la mezzanotte circa, metropolitana e treni non transitano più, mi sembra davvero assurdo chiamarli in causa su certi argomenti. La sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori è a rischio e speriamo non succeda mai niente di male a nessuno.
A questo punto, anche in considerazione del fatto che a quanto mi riportano i lavoratori, sembra che Milano sia la sola sede Rai sprovvista di posteggi destinati ai lavoratori, ritengo che il nostro unico interlocutore attendibile che si debba fare carico delle spese supplementari che sono venute a gravare su tutti sia l'azienda stessa.


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