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Visualizzazione dei post da gennaio, 2018

NO A QUESTO CONTRATTO E A TUTTI I CONTRATTI DEMANSIONANTI FIGLI DEL JOBS ACT

Circa due anni fa, la Rai propose una bozza di contratto con elementi che prevedevano la riclassificazione delle figure professionali: i profili in classe 1 flessibili, intercambiabili e fungibili con mansione inferiore. Con questo progetto, la Rai intendeva togliere competenze professionali specifiche a tutti noi; di fatto dequalificando sia le figure amministrative, sia quelle tecniche, sia quelle creative e ovviamente anche la classe operaia. Obiettivo che la Rai esprime chiaramente in un paio di passaggi, tratti dall'Art. 59 di “Livelli e Mansioni” come: “ ... l'organizzazione del lavoro presuppone il ricorso all'intercambiabilità delle mansioni nell'ambito dei profili professionali compatibili... ”, oppure: “ ...laddove non risulti necessario l'intervento di profili professionali specialistici... ”. Bozza che, guarda caso, è tornata attuale proprio adesso, a 10 giorni circa dalla firma del contratto... Limitare il nostro campo d'azion

Per evitare una nuova schiavitù

Per la cultura giuridica delle istituzioni internazionali, laddove non sia presente un contratto normato e ben strutturato esiste il rischio di trovarsi in un rapporto di lavoro che in sostanza sia un rapporto di schiavitù. Nella società moderna non è necessario fare ricorso a catene, collari di proprietà o marchi sulla pelle del lavoratore; esistono altri strumenti molto più moderni ed efficaci che consentono alle aziende di controllare subdolamente i propri dipendenti. Molte aziende decidono di donare un tablet, un pc, o un telefono cellulare ai propri dipendenti, creando in tal mondo catene virtuali che permettono di avere accesso, in qualsiasi momento, alle attività ed alla geolocalizzazione di questi lavoratori. Oltre che di renderli reperibili per le esigenze del datore di lavoro o dei suoi mandatari, sia con email che con messaggi o telefonate. Le catene quindi esistono e sono sempre presenti nella nostra giornata lavorativa, sta a noi limitarne l'utilizzo ed il loro r

Comunicato sul diritto allo sciopero prima della cancellazione dell'art 18 (Jobs Act)

Il tempo passa, ma la nostra società anzi che evolversi conosce cosiddette "riforme" che sottraggono ai giovani lavoratori i loro diritti, oltre che la speranza di poter condurre una vita accettabile. La cancellazione della Legge 300 e dell'articolo 18 è una tragedia approvata dal Governo Renzi con diversi provvedimenti legislativi tra il 2014 ed il 2015. Matteo Renzi ha anche tentato di introdurre ulteriori regolamentazioni e divieti al diritto di sciopero, nel 2017, ma fortunatamente la camera dei deputati e il senato della repubblica italiana sono state sciolte in attesa di nuove elezioni politiche. Chiaramente, al reazionario Renzi, ed alla sua amichetta Boschi, non piaceva neppure la Costituzione italiana, ragion per cui abbiamo assistito a vari tentativi di attentare a questi articoli di Legge che regolano la vita democratica degli italiani. Fortunatamente, il 4 dicembre 2016, i cittadini italiani hanno bloccato l'attacco anti-costituzionalista dicendo di no

Oggi, come nel 2005, il contratto RAI si preannuncia peggiorativo. Ecco cosa potrebbe accadere

Pochi spiccioli di aumento compenseranno la perdita di indennità e maggiorazioni acquisite da 40 anni, riclassificazione e tanta flessibilità? Assolutamente no! Ricordiamo come hanno reagito i lavoratori delle Riprese Esterne di Milano nel 2005. Comunicato dei lavoratori delle Riprese Tv Esterne RAI I lavoratori delle Riprese Esterne di Milano esprimendo contrarietà all'ipotesi di accordo per il rinnovo contrattuale, siglata il 23 dicembre da SLC-CGIL, FISTEL CISL, UILSIC UIL, LIBERSIND, UGL senza un preventivo confronto con i lavoratori, lamentano la mancanza in detto accordo di una revisione dell’indennità di trasferta e delle diarie, adeguandone gli importi a livelli dignitosi come più volte chiesto dalla Associazione ARE ed esprimono la loro solidarietà ai colleghi Operatori di Ripresa, fortemente penalizzati dall'ipotesi di accordo di cui sopra. Ritengono quindi opportuno aderire alle forme di lotta in calendario per l'intera giornata del 9 Febbraio 2005.

I dettagli di un capolavoro di strategia sindacale

So che è passato tanto tempo, ma dopo 13 anni c'è ancora chi mi diffama e si riempie la bocca di stupidate; anche i colleghi che conoscono bene i fatti si lasciano irretire dalle affermazioni fraudolente di chi sostiene di avere avuto un ruolo nello sciopero più bello di sempre, senza in realtà aver contribuito in modo alcuno. Per questo, mi sembra utile ribadire alcune verità fondamentali che in molti ancora ignorano. Chiedo cortesemente a tutti di informarsi, prima di parlare a sproposito. Vengo in aiuto a tutti, inserendo su questo blog una mia precisazione del febbraio 2005 I dettagli di un capolavoro di strategia sindacale A proposito delle giacche a vento di chi ha partecipato alla più grandioso sciopero-beffa, mai concepito, possiamo dirvi che proprio perché questa astensione del lavoro era già stata dichiarata da tempo, la minaccia di fermarsi per le condizioni climatiche estreme (25°C sottozero) diventava concreta ed era da stimolo per i responsabili Rai a prendere

RAI, una grande azienda dove la dignità e la tutela dei lavoratori vengono prima di tutto

Lettera di un dipendente della Rai di Milano al Direttore Generale della Rai Mario Orfeo. Caro Direttore,  lo scorso 4 novembre nella bellissima trasmissione radiofonica BLACKOUT, nel suo editoriale, il bravissimo Enrico Vaime ha riportato la notizia, tratta da un quotidiano, che parlava di un dipendente di una grande azienda che da 16 anni non fa niente cioè, si presenta al lavoro, timbra il cartellino e aspetta. Aspetta che qualcuno gli dia qualcosa da fare, ma nessuno si occupa di lui, e per 8 ore e mezzo giornaliere aspetta che si faccia una certa per ritimbrare il cartellino e andarsene a casa.  La notizia mi ha particolarmente colpito e ho pensato: ma che azienda è quella che tiene un suo dipendente per 16 anni pagato a non fare nulla. Sicuramente un’azienda del terzo mondo. Una vicenda questa che ha davvero dell’inverosimile, e che fortunatamente è lontana da noi e soprattutto dalla nostra Azienda, la Rai, la più grande Azienda culturale del Paese. Un’Azienda la nostra,

Rivendicazioni dei lavoratori della Rai iscritti a USI-UR902 (comunicato n°2)

Emaniamo oggi il secondo comunicato di USI-UR902 che contiene alcuni chiarimenti sulle rivendicazioni dei lavoratori della Rai, sia in ambito locale che nazionale. Comunicato USI-UR902 n°2

Accordo RSU RAI Milano Direzione Produzione Tv per emergenze giornalistiche da effettuare con KA-SAT

Per la gioia dei colleghi interessati da emergenze giornalistiche a Milano, rendo pubblico l'accordo firmato da RSU e Direzione Produzione TV che regola l'intervento in situazioni d'emergenza con tecnologia satellitare. WDM Accordo RSU Milano-RAI per utilizzo KA_SAT

Lettera all'Assessore ai Trasporti ed alla Mobilità del Comune di Milano Giorgio Goggi

Il 9 febbraio del 2004, ho scritto questa lettera: Alla cortese attenzione dell'Assessore ai Trasporti ed alla Mobilità del Comune di Milano dott. Giorgio Gaggi e p.c.  al Sindaco di Milano dott. Gabriele Albertini  ed ai lavoratori della Rai che quotidianamente sono chiamati a recarsi presso il Centro di Produzione di Milano, anche in orari disagiati, per svolgere mansioni che concorrono ad offrire un inderogabile servizio pubblico a livello locale e nazionale. Milano, 9 febbraio 2004 Oggetto: i lavoratori della Rai chiedono di poter disporre di parcheggi riservati e gratuiti Gentile Assessore Giorgio Goggi, a nome dei lavoratori che fino ad ora hanno sottoscritto la richiesta per poter recarsi sul luogo di lavoro con i propri mezzi di trasporto, non per motivi di comodo, ma per evidenti ragioni di necessità, le chiedo di riesaminare l'eventualità di sottrarre spazi al libero parcheggio e di rivedere l'inaccettabile progetto che vorrebbe portare a compimento e

L'annosa questione dei parcheggi per i lavoratori della RAI rimane ancora irrisolta

Torno sulla questione dei parcheggi per i lavoratori della RAI  di Milano mostrandovi quanto avevo scritto nelle richieste di una petizione che nel gennaio 2004 raccolse circa 700 adesioni tra i circa 800 lavoratori presenti in RAI. "In previsione dell'imminente realizzazione del progetto comunale che prevede la destinazione dell'intero territorio cittadino ad un'enorme zona blu a pagamento, chiediamo che, tenendo conto del vitale servizio pubblico (informazione, digitale terrestre, telecomunicazioni via ponti radio, satelliti ed altro) offerto dal Gruppo RAI e dalle sue consociate (dei turni di lavoro notturno, della sospensione del servizio dei trasporti tranviario in C.so Sempione), il Comune di Milano e la RAI s'impegnino al fine di conservare almeno 400 posti auto (delimitati da linee gialle), in spazi adiacenti all'insediamento produttivo di C.so Sempione, per i lavoratori (intesi come tutte le persone che si recano in sede per motivi di lavoro)

La tassa più odiosa non ricadrà sui lavoratori (comunicato USI UR902 n°1)

È impensabile che un'azienda importante come la RAI, che svolge attività di pubblico servizio e applica più di un migliaio di orari diversi nell'arco delle 24 ore ai propri dipendenti, interni ed esterni, non abbia almeno un centinaio di posti auto da riservare a chi ha necessità di recarsi presso il Centro di Produzione RAI della Lombardia per motivi di servizio. Già nel 2004, Massimo Ferrario aveva ignorato le richieste dei circa 700 lavoratori della RAI di Milano che avevano aderito ad una petizione indetta dal sottoscritto per l'assegnazione di alcune centinaia di parcheggi gratuiti. Sono passati circa 14 anni da allora e la situazione, non solo non è stata risolta, ma è perfino peggiorata. Laddove la sosta era consentita dalle ore 19 in poi, adesso assistiamo alla pretesa, da parte del Comune di Milano, di un esborso, di ben 2 euro/ora, dalle ore 8 alle 24. Insomma, per parcheggiare la nostra autovettura per 16 ore la spesa giornaliera ammonta oggi a 32 euro, una

Opportunità di lavoro in RAI per 10 tecnici laureati

Porto a conoscenza dei nostri lettori che la RAI tv si appresta ad effettuare una selezione per il personale tecnico. Di seguito trovate copia dell'avviso pubblicato dalla RAI. AVVISO DI SELEZIONE “TECNICI LAUREATI 2018” La Rai Radiotelevisione Italiana S.p.A. promuove un’iniziativa di selezione per titoli e prove, finalizzata ad individuare  10 risorse da impiegare nell'area tecnico-produttiva (Tecnici e Tecnici ICT)  da inserire in Azienda con contratto di apprendistato professionalizzante, ai sensi dell’art. 10 del CCL RAI per Quadri, Impiegati ed Operai. Si riportano, a seguire, le declaratorie relative alle posizioni ricercate: Tecnico:  Il tecnico è incaricato della pianificazione, sviluppo e gestione dell’attività di progettazione, nonché della installazione, esercizio e manutenzione degli impianti ed apparecchiature anche tecnologicamente innovativi; inoltre, provvede direttamente o collabora alla introduzione in Azienda delle nuove tecnologie ed al