So che è passato tanto tempo, ma dopo 13 anni c'è ancora chi mi diffama e si riempie la bocca di stupidate; anche i colleghi che conoscono bene i fatti si lasciano irretire dalle affermazioni fraudolente di chi sostiene di avere avuto un ruolo nello sciopero più bello di sempre, senza in realtà aver contribuito in modo alcuno.
Per questo, mi sembra utile ribadire alcune verità fondamentali che in molti ancora ignorano.
Chiedo cortesemente a tutti di informarsi, prima di parlare a sproposito. Vengo in aiuto a tutti, inserendo su questo blog una mia precisazione del febbraio 2005
Per questo, mi sembra utile ribadire alcune verità fondamentali che in molti ancora ignorano.
Chiedo cortesemente a tutti di informarsi, prima di parlare a sproposito. Vengo in aiuto a tutti, inserendo su questo blog una mia precisazione del febbraio 2005
I dettagli di un capolavoro di strategia sindacale
A proposito delle giacche a vento di chi ha partecipato alla più grandioso sciopero-beffa, mai concepito, possiamo dirvi che proprio perché questa astensione del lavoro era già stata dichiarata da tempo, la minaccia di fermarsi per le condizioni climatiche estreme (25°C sottozero) diventava concreta ed era da stimolo per i responsabili Rai a prendere in seria considerazione tutte le altre richieste, riguardanti tutti i lavoratori di Milano, delle riprese esterne ed interne.
Le richieste erano ben più consistenti di quelle espresse normalmente dalla stampa che ama stupire e vendere copie di giornali in gran quantità, perciò ci dispiace che l'attenzione dei lettori venga continuamente dirottata su argomenti di poco conto.
I parcheggi, la saletta, la discriminazione sindacale erano il contesto locale, mentre i fondamenti dello sciopero, a cui hanno partecipato anche le componenti politiche in dissenso degli altri sindacati, sono da identificare in un contratto inaccettabile per la stragrande parte dei lavoratori.
Le insufficienti garanzie per il mantenimento degli attuali livelli occupazionali, i timori per i rischi che un'operazione di privatizzazione e d'ingresso nel mercato borsistico implicano, hanno portato a chiedere di rimettere concretamente mano ad un contratto siglato senza il consenso dei dipendenti del C. di P. di Milano.
Per tornare alle giacche a vento, si precisa che sono state comprate tute tecniche antinfortunistiche per celle frigorifere (resistenti a -27 °C), non indumenti firmati.
Ciò è accaduto perché la "povera Sede milanese" ha mandato allo sbaraglio i suoi dipendenti; mentre una volta trovatasi in difficoltà nel gestire la protesta in calendario per lo scorso 9 febbraio, la Rai, sviando "squadre d'emergenza" (potenzialmente anti-sciopero) composte da 20 persone provenienti da Sanremo, probabilmente, ha provveduto a integrarne il guardaroba, acquistando, solo per questi "ospiti inattesi", ciò di cui ha sparlato il "Grillo" nell'articolo apparso nelle pagine di qualche quotidiano il giorno 11 febbraio 2005. WDM
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