Il tempo passa, ma la nostra società anzi che evolversi conosce cosiddette "riforme" che sottraggono ai giovani lavoratori i loro diritti, oltre che la speranza di poter condurre una vita accettabile. La cancellazione della Legge 300 e dell'articolo 18 è una tragedia approvata dal Governo Renzi con diversi provvedimenti legislativi tra il 2014 ed il 2015. Matteo Renzi ha anche tentato di introdurre ulteriori regolamentazioni e divieti al diritto di sciopero, nel 2017, ma fortunatamente la camera dei deputati e il senato della repubblica italiana sono state sciolte in attesa di nuove elezioni politiche.
Chiaramente, al reazionario Renzi, ed alla sua amichetta Boschi, non piaceva neppure la Costituzione italiana, ragion per cui abbiamo assistito a vari tentativi di attentare a questi articoli di Legge che regolano la vita democratica degli italiani. Fortunatamente, il 4 dicembre 2016, i cittadini italiani hanno bloccato l'attacco anti-costituzionalista dicendo di no al referendum abrogativo.
COMUNICATO SUL DIRITTO ALLO SCIOPERO
quattro giorni prima dello sciopero di Bormio del 2005
Si ricorda ai lavoratori ed ai responsabili della Rai che la Costituzione repubblicana del 1948 ha introdotto nell'attuale legislazione italiana il diritto allo sciopero (art. 40) quale forma di protesta democratica, conferendo alle Organizzazioni Sindacali libertà ed autonomia dell’esercizio di tale strumento.
Il singolo prestatore di lavoro può comunque decidere d'esercitare il diritto allo sciopero senza necessità di un consenso sindacale.
La proclamazione di sciopero si attua come espressione di una volontà collettiva che persegue scopi ed obiettivi d’interesse comune ai lavoratori uniti da questa protesta.
L'astensione dal lavoro deve essere collettiva, anche se la sua misura è indeterminabile preventivamente, ma non è indispensabile che la proclamazione venga fatta da un sindacato, in quanto questa azione può essere condotta anche da un gruppo di lavoratori non strutturato o da una coalizione occasionale. Per dichiarare sciopero, nell'ambito delle leggi che lo regolano, è sufficiente definire la categoria di persone interessata a questa azione e l'obiettivo che si intende raggiungere.
Gli articoli 15, 16, 28 della Legge n. 300/1970, già ampiamente infranti dalla Rai di Milano ai danni della nostra O.S. motivo stesso dell’astensione dal lavoro del giorno 9/2/05, prevedono che il datore di lavoro non possa attuare comportamenti discriminatori nei confronti degli scioperanti.
Rendiamo noto che casi di crumiraggio indiretto, quali sostituzioni di scioperanti con altri dipendenti (a TD o provenienti da Sedi esterne a quelle del nostro territorio di competenza) spostati provvisoriamente dal loro normale lavoro o impiegati in mansioni differenti da quelle abituali, verranno attentamente analizzati dalla nostra Associazione Sindacale, e che il ricorso a tali manovre potrebbe essere ugualmente perseguito dai nostri mandatari.
Si invitano i colleghi ai quali venga chiesto di sostituire uno scioperante ad aderire essi stessi all'iniziativa di protesta. WDM
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